Spesso mi chiedono: secondo te come finirà l’umanità! Lo ammetto, sono un grande appassionato di film di fantascienza, forse perchè mi affascina molto di più il “dove siamo diretti” dal “da dove veniamo”!
Non ti nego che in molte pellicole ho trovato fantasiose evoluzioni come il prevalere dell’Intelligenza Artificiale, la colonizzazione di nuovi mondi e il dolce far nulla globale a causa della cibernetica (dal consigliatissimo “Tomorrowland”).
Ho sempre pensato che fossero tutti esempi empirici, non supportati da dati scientifici o statistici e allora, per colmare la mia atavica fame di curiosità, ho effettuato delle ricerche sul web. Cosa ho trovato?
Un esperimento reale, denominato “Universo 25” ed effettuato nel Luglio del 68 presso il National Institute of Health a Bethesda, nel Maryland, capitanato da uno scienziato, l’etologo John Calhoun, specializzato negli studi del comportamento animale.
Orbene, fai molta attenzione perchè il risultato di tale esperienza, mi ha davvero sconvolto e penso farà la stessa cosa anche a te!
Il test è nato da un dato di fatto che già da allora si è previsto possa trasformarsi in un grande problema per l’umanità: il sovraffollamento.
La popolazione umana sta crescendo in modo vertiginoso, e si è pensato di sviluppare un modello sovrapponibile che potesse prevedere cosa possa succedere nel caso in cui l’ambiente naturale diventi troppo piccolo per l’uomo!
L’esperimento ha previsto il posizionamento di 8 topi bianchi scelti tra i migliori esemplari e disposti in un recinto quadrato di circa 5 metri quadri, con pareti alte per permetterne l’osservazione.
Sviluppando un modello quanto più similare alla realtà, gli abitanti di “Universo 25” non avrebbero avuto predatori vivendo in ambiente sicuro e circoscritto, senza alcun problema per procurarsi il cibo, pulizia periodica e protezione dall’insorgere delle malattie, come se avessero a disposizione un servizio comunale e sanitario pubblico.
La gabbia, come in foto, presenta decine di nicchie comode disposte nei muri verticali, che possono essere raggiunte dai topi grazie a delle griglie in ferro saldate sulle pareti, ed una serie di tunnel, sufficienti a ospitare (teoricamente) 3.800 topi in tutto. Teoricamente, un vero paradiso nel quale il compito ei topi sarebbe stato semplicemente quello di mangiare e riprodursi.
Dopo circa 3 mesi di adattamento, il numero dei topi raddoppiò ciclicamente ogni due mesi e dopo 560 giorni, circa un anno e mezzo, Universo 25 raggiunge il massimo della sua popolazione con 2.200 esemplari.
Da tale momento si iniziano a notare delle anomalie comportamentali:
-alcuni maschi iniziano ad attaccare femmine e neonati;
-altri tentavano di avere rapporti sessuali con tutti i topi disponibili;
-le femmine minacciate, si rifugiano nei nidi più alti portando con sé la prole, che non riuscivano ad alimentare;
-la stragrande maggioranza dei piccoli veniva lasciata morire.
Altri esemplari all’interno della gabbia, definiti “i Belli” da Calhoun, non si preoccupano di nulla se non di mangiare e oziare, lisciandosi il pelo, mentre i gruppi di topi rimasti erano sessualmente sproporzionati, ad esempio, 1 solo maschio per 10 femmine oppure di 20 maschi e 10 femmine.
In questa situazione esplose la violenza e benché ci fosse cibo abbondante, anche il cannibalismo, che portò al collasso della colonia. Infatti, dal giorno 600, la popolazione iniziò a calare e l’esperimento terminò 5 anni dopo il suo inizio, nel 1973, con la società dei topi che si era completamente estinta!
La piramide societaria idilliaca era collassata, annientata dalla mancanza di ruoli da impiegare a causa della sovrappopolazione, distrutta dai suoi stessi membri. Calhoun pubblicò la sua ricerca dal titolo “Death Squared: The Explosive Growth and Demise of a Mouse Population” che tradotto sta per “Il quadrato della morte: la crescita esplosiva e la scomparsa di una popolazione di topi.
La pubblicazione utilizza citazioni del libro dell’Apocalisse e le conclusioni furono sconcertanti e oggetto di approvazione e controversia, ancor oggi.
Sinteticamente: Non importa quanto sofisticato l’uomo creda di essere, una volta che il numero di individui in grado di ricoprire un ruolo sociale supera largamente il numero di ruoli disponibili, la conseguenza sarà la distruzione dell’organizzazione sociale!
Chissà cosa penserebbe John Calhoun del mondo attuale ma certamente ci starà osservando da lassù e avrà certamente notato che, anche noi esseri umani, stiamo facendo del nostro meglio, come i topi di Universo 25, nel distruggere la società in cui abbiamo prosperato e la bellissima “gabbia” che ci ospita che un tempo era verde e che ora sta lasciando il posto al grigio.
Infine, sembra davvero impensabile che esseri così intelligenti siano pervasi solo da fatui egoismi distruttivi e mai da considerazioni altruistiche ed evolutive.
Questa sarà la fine dell’umanità, se non impareremo a superare le diversità ed a remare tutti verso un’unica direzione.
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