In italiano diciamo “ti amo”, in inglese “I love you”, ma i greci ed il loro mito della conoscenza, hanno avuto un qualcosa di speciale rispetto agli altri.
Chi ha studiato il greco antico lo sa benissimo: hanno coniato un termine per tutto, per qualsiasi situazione. A volte un termine significa una cosa e il suo opposto, per questo andrebbe estrapolato dal contesto, ed è per questo che il greco antico è ritenuta la lingua che ti apre più la mente, che ti sprona a ragionare.
I greci descrivevano tutto, e così hanno fatto per le varie tipologie di amore, riconoscendone addirittura ben 12 che tratteremo in questo interessante articolo.
La tipologia più conosciuta a livello planetario! Eros era il Dio greco della fertilità, e infatti il suo tipo di amore rappresenta quello passionale e carnale, a volte irrazionale e pericoloso, capace di portarti alla follia.
L’Eros è proprio questo: l’amore che ti fa perdere il controllo! Ma non deve essere per forza nei confronti di una persona, ma anche verso altra creatura o passione vera, come la scrittura.
Lo si ritrova in diverse etimologie italiane. La Philia, più che un amore, era un amicizia profonda, in cui vi è lealtà e fiducia reciproca, per cui non puoi solo amare, ma devi amare ed essere amato.
In genere si associa a un sentimento che si prova in battaglia, tra persone che condividono le stesse esperienze ed emozioni.
Il più potente, incondizionato, anche non ricambiato tipo di amore.
Va al di là delle forze umane, dei confini, delle dimensioni, è un amore puro e senza alcuna aspettativa. Viene utilizzato molto nei vangeli e a livello religioso.
Puoi amare, amare tanto e per sempre, ma anche rischiare di non essere ricambiato. È quel tipo di emozione che ti toglie e ti dà allo stesso tempo, come un veleno e antidoto.
Intende l’amore nei confronti della famiglia o dei parenti, poiché è un amore tenero (da stergo, amare teneramente).
È una sensazione che provi nei confronti di un figlio o di un genitore, di un fratello o di una sorella che amerai sempre, a prescindere da tutto e tutti.
Composto da “amore” e “se stessi”, la Philautia è l’amor proprio. Aristotele nell’Etica Nicomachea la descrive come un egoismo positivo che parte da un rapporto che si ha con se stessi ma che porta anche gli altri a desiderare il meglio nei propri confronti.
Quindi, la Philautia è un modo per perfezionare se stessi, e farlo non per gli altri ma per stare meglio con noi.
È un impegno, un dare amore senza dover per forza ricevere. È quasi il contrario dell’Agape, ma non è da vedere in modo negativo.
Il Pragma può essere l’amore di una persona adulta, magari in un lungo matrimonio, che si rende conto di non essere più amata dal proprio partner.
A questo punto si può scegliere di interrompere la relazione oppure di continuare ad amare nonostante tutto, per non rovinare tutto ciò che è passato.
Tendiamo a confonderlo con l’esser pazzi, forse per il termine maniaco. In realtà non è poi così sbagliato.
La Mania nel senso dell’amore, è il desiderio incondizionato di amare e possedere, è un amore che oggi definiremmo tossico, poiché si considera il partner quasi come un oggetto da far proprio, ma non solo.
Si vive solo con quell’amore.
Amore idilliaco che contiene in sé la gioia fisica e quella spirituale, tuttavia può esistere solamente se entrambi i partner si amano allo stesso modo e in tutta la totalità, concedendosi sia fisicamente che spiritualmente.
Potremmo descrivere questo tipo di amore come uno che contiene tutti gli altri, quindi il più forte, solo che deve essere reciproco.
Pothos è il fratello di Eros ed è il desiderio amoroso che bramiamo, sogniamo e molto idealizzato.
Spesso quando siamo adolescenti ci capita di infatuarci da lontano di una persona e di volerla con tutto noi stessi. Poi, però, la conosciamo ed è una delusione. Ecco, quello prima della delusione, è il Pothos.
L’amore che provi per quel che fai, per il tuo mestiere, per la tua passione.
Non nei confronti di una persona, ma solo verso una cosa che ti attira magneticamente.
Io, ad esempio, amo la scrittura e se dovessi scriverlo in greco antico, utilizzerei questa locuzione.
L’amore che brucia di desiderio, quello primitivo e impulsivo che deve essere soddisfatto. Himeros è il figlio di Afrodite e fratello di Eros, e anche la personificazione dell’amore folle.
È il desiderio irrefrenabile, una passione del momento, un desiderio fisico che necessita di essere soddisfatto al più presto.
L’amore corrisposto da un fidanzato o un coniuge. Anche Anteros era fratello di Eros e si narra che fossero inseparabili.
Per spiegare bene il significato basta narrare la leggenda che lega i due fratelli.
Questo é l’amore che ha bisogno di essere corrisposto per crescere.
Così come il cibo nutre il corpo, l'amore nutre la propria anima. A digiuno, il corpo è debole, senza amore, lo diventa anche l’anima.
Approfondendomi ai tempi moderni e setacciando le tante tipologie scandagliate da diversi luminari, ritengo che la classificazione di "Amore", più vicina al mio pensiero sia quella dello psicologo statunitense, Abraham Harold Maslow, noto soprattutto per la piramide dei bisogni.
Egli ha distinto intelligentemente l’amore in sole due tipologie: Amore carenza/bisogno e amore essere/dono. Secondo me, la distinzione è semplice ma molto significativa e dovresti comprenderla per farla tua!
L'amore carenza/bisogno è immaturo perché è appunto un bisogno, necessita di altre persone e rende succubi. Sembra Amore ma è più apparenza! Rappresenta il 95% di ciò che accade tra la gente, perché la prima lezione d'amore l’hai imparata da appena nato e per almeno due anni nei quali sei stato totalmente dipendente dalla mamma.
L'amore essere/dono nasce dalla pace cn se stessi, con la consapevolezza e la meditazione. È un amore profondo, puro e "incondizionato", ma ne parlerò più diffusamente nel nuovo libro Mindset rEvolution, in uscita a fine 2023!
Spero di esserti stato utile anche oggi e ti auguro una sana consapevolezza!
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