Come già visto in altri miei articoli, gli "Exchange-traded fund" sono un tipo di fondi d'investimento e appartengono in particolare agli ETP (Exchange Traded Products), ovvero alla macro famiglia di prodotti a indice quotati. Sono quindi molto diversi dai fondi comuni d'investimento e dalle SICAV.
-Sono quotati in borsa come azioni ed obbligazioni;
-hanno gestione passiva cioè che il loro rendimento è legato alla quotazione di un indice borsistico e non all'abilità di compravendita del gestore del fondo; tale indice può essere azionario, per materie prime, obbligazionario, monetario, o altro ancora. Le differenze di valore fra la quotazione del fondo e quella dell'indice di riferimento (Benchmark) sono ammessi nell'ordine di pochi punti percentuali (1 o 2%). Questo tipo di gestione, rende tali fondi molto economici, con spese di gestione solitamente inferiori al punto percentuale, e quindi competitivi nei confronti dei fondi attivi. La loro diversificazione grande o enorme, unita alla negoziazione borsistica, li rende competitivi nei confronti dell'investimento in singole azioni e molto meno rischioso.
-Ci sono anche ETF prettamente speculativi, specifici per il trading "veloce", che utilizzano leva, inversioni, o a leva invertita.
-Flessibilità d'investimento, perchè è possibile investire in molti settori dell'economia mondiale come la liquidità (cioè obbligazioni zero coupon a brevissima scadenza), indici obbligazionari (nazionali, aziendali, ecc.), i mercati azionari geografici (indici mondiali, riferiti ad una singola nazione, ovvero ad uno o più continenti), le materie prime, i settori merceologici (per esempio i consumi ciclici europei, o la finanza statunitense, la agricoltura nordamericana, le società medicali mondiali, eccetera...).
-Il patrimonio degli ETF è autonomo e completamente separato da quello dell'emittente e ciò li rende più sicuri rispetto ad altre forme d'investimento, infatti il fallimento di un'emittente non comporta alcun rischio patrimoniale per il patrimonio dell'ETF e per l'investitore.
-Le commissioni totali annue (Total Expense Ratio - TER) vanno da un minimo dello 0,09% ad un massimo di 1,5% e sono pagate in proporzione al periodo di detenzione dell'ETF.
-Possono pagare dividendi, infatti proprio come i fondi comuni possono essere "a distribuzione" (con pagamento di dividendi periodici) o "ad accumulazione" (con il reinvestimento dei dividendi).
-Sono strumenti molto liquidi, per importi fino a 1 Mln di euro, la negoziazione avviene agevolmente sul mercato di Borsa. Per importi superiori è necessario operare OTC, cioè fuori dal mercato direttamente con un market maker. Alcuni intermediari offrono la possibilità di vendere gli ETF allo scoperto (short selling, una delle cosiddette "strategie di copertura - Hedging") per poter assumere una posizione ribassista, specialmente sui mercati azionari.
-Se vai in banca, il tuo personal advisor storcerà il naso se richiedi ETF e cosa sia il TER; prevedono commissioni bassissime e rendimenti maggiori, per questo trovano scuse fantasiose per non avertene mai parlato (sono illiquidi e difficilmente liquidabili) ed enfatizzano i prodotti dell'azienda madre, molto più dispendiosi per il cliente e che garantiscono maggiormente la propria comoda poltrona, a scapito tuo!
Chiedi ETF e non farti raggirare. I soldi sono i tuoi e la decisione finale deve essere sempre la tua!
Innanzitutto, dovrai comprendere con quale banca vorrai acquistarne e se esercitare acquisti indipendenti o tramite il tuo personal banker. Ovviamente, per fare da solo dovrai aver bisogno di acquisire competenze di un certo livello che tramuteranno la tua diversificazione pianificata (asset allocation) in un vero e proprio piano di investimento a medio-lungo termine.
Questo è uno dei passaggi più difficili in assoluto e per tale motivo ti aiuterei volentieri facendoti un esempio di MIA diversificazione che ho diffuso nei miei canali privati che vuole essere solo un consiglio didattico e non un induzione all'investimento. Eccola qui:
I miei lettori possono garantirsi i miei consigli, come il buon padre di famiglia, che vanno al di là delle sole criptovalute ma che interessano tutti gli asset che devono essere parte integrante di una diversificazione oculata! Una volta che ho operato una divisione del capitale come quella nel diagramma a torta qui in alto, la domanda da farsi, sarà una sola: come scegliere gli ETF più idonei per categoria?
La risposta è questa: scelgo solo RTF UCITS e Armonizzati per i migliori aspetti fiscali, quelli con capitalizzazione più alta possibile (>500Mln), esposizione valutaria in EUR, che abbiano almeno 3 anni di mercato con Rating alto (Min 4 star), a “capitalizzazione” per interesse composto, a Gestione “Attiva”, avente Costo inferiore ad un TER di 0,65% e almeno 30 azioni nel paniere.
All'inizio sembra difficile ma con un minimo di pratica, tutto avverrà molto più fluidamente. Non ti rimane che provare. Dove? Allora, inizia dalla piattaforma gratuita "Just etf" e poi potrai traslare tutti i tuoi studi su piattaforme real della tua banca tra le quali consiglio Fineco, Degiro, Interactive, ecc.
Infine, un ottimo consiglio è quello di terminare gli studi e di avvalerti del tuo personal banker per addivenire alla diversificazione ottimale senza che possa minimamente avere possibilità di poterti raggirare!
Ti rammento che il miglior investimento in assoluto è quello in conoscenza. Un buon inizio potrebbe essere quello di seguirmi sul mio profilo autore su Amazon, cliccando qui! per scaricare GRATIS i primi capitoli di qualsiasi libro tu scelga.
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Grazie per l’attenzione! By Tony Locorriere ...
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